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L'INVERNO

 

L’Inverno, freddo e ventoso, con il mare diventato blu di Prussia, ben si adattava a una vita più intima e casalinga fatta di letture, musica e canto della tribù, che tra pianoforte, fisarmonica e violino preparava dei concertini piacevoli, che ci affascinavano. Ciascuno  poi, finito lo studio, si dedicava alle proprie passioni. Chi, come me, dipingeva, chi scolpiva, chi scriveva, chi costruiva aerei di balsa o si esercitava con strumenti musicali o come mia madre leggeva quieta,  fumando la sua Serraglio piatta o mio padre in attesa di cena, che ascoltava la radio. L’Inverno si illuminava di allegria e gioia durante due periodi: il Natale e il Carnevale. Il primo durava dall’Immacolata alla Epifania e si susseguivano  prima i preparativi del grande Evento: la costruzione di bellissimi presepi e l'addobbo di un enorme albero di Natale, che spandeva per tutta la  grande casa odore di pino e di bosco in attesa della magica Notte Santa. Il Carnevale vedeva i membri della famiglia trasformarsi in eleganti figurini o in  gruppi di fantasiosi costumi per i grandi e ambitissimi balli in maschera nel grande teatro ottocentesco a palchi scintillante di luci. Talvolta capitava anche di godersi un periodo in montagna nell'Abruzzo marsicano tra neve, sci e fantastiche liturgie in chiese romaniche con pastori e donne in costume. Tutto sommato l'Inverno era la stagione che più ci teneva uniti in una casa calda e accogliente. Nei giorni delle vacanze di Natale, nei lunghi  pomeriggi si facevano giochi da tavola e di società che acuivano il nostro spirito ironico e ci circondavano di gaie risate. La sera poi, dopo cena si ascoltava la radio che da tutto il mondo inviava musica per farci sognare mentre noi parlottavamo  piano di cose strane e inusuali.

 

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