
Bruno Bellocchi

Sono nato a Brindisi nel palazzo di famiglia, il bel palazzo che mio nonno aveva restaurato ed ingrandito sulla base di uno precedente seicentesco, ma di forme ancora rinascimentali che si piazzava alle porte dell'antico ghetto della città a due passi dal mare.
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Famiglia benestante per via del nonno paterno che, sia pure di origine marchigiana si era formato nella Genova post unitaria così densa di traffici e contatti internazionali da essere un polo di attrazione per un giovane bello ed intraprendente che voleva inserirsi nell'importazione di carboni fossili per i rifornimenti delle grandi navi oltreoceaniche.
Mio padre dopo un lungo periodo giovanile vissuto nell'Inghilterra Edoardiana per impratichirsi del mestiere aveva combattuto la Grande Guerra sul fronte friulano. Tornato a casa si era sposato ventottenne con la diciannovenne Elena figlia di una famiglia di media borghesia brindisina con ascendenze materne di antichi condottieri e governatori della città fedelissimi alla Chiesa.
Così il giovane Ezio, dopo essere stato educato a Genova e poi inviato in Inghilterra come longa manus del padre per i contatti dell'azienda importatrice di carboni fossili, di cultura laica e massonica, si univa alla bella moglie di cultura cattolica con una famiglia materna di quasi santi difensori del Cattolicesimo.
Ezio aveva un sogno: formare una famiglia numerosa che potesse abitare nel grande palazzo facendosi forte della severa educazione borghese del padre, addolcita da una 'britannità' che privilegiava musica in casa, viaggi e tanto sport, tra i quali primeggiava il tennis, esercitato nella bella villa giardino a poca distanza dal palazzo, al di là del braccio interno del porto.
Ebbe la fortuna di avere tutto: una moglie dolce ed avvenente sei belle figlie e due figli anche loro di bella figura. Questi due sangui, imprenditoriale laico e cattolico, confidente nella Provvidenza, mi hanno forgiato.
Scuole elementari private e disordinate per via del finale di guerra condotte da una gagliarda signora che del suo cognome, Aprile, portava tenerezza e tempestosità particolarmente adatta alla mia enorme sete di sapere culturale ed umano.Medie regolari con un professore anche lui dal cognome legato alla sua maniera di fare poco diplomatica e diretta nei suoi furori letterari ai quali mi iniziò sopravalutandomi un po' troppo: il prof.Tramontana. Ricordo che per le vacanze estive mi dette da leggere Il fu Mattia Pascal cosa che feci più per il piacere del professore che del mio che si beava dei meravigliosi cicli salgariani.
Ginnasio e Liceo classico mi insegnarono a mettere in ordine le idee per poterle esporre in maniera compiuta,attitudine che non si dimentica più, come per l'andare in bicicletta. Mi iscrissi ad Architettura a Napoli dove sostenni degli esami artistici e grafici e dove mi feci scoraggiare da analisi matematiche e geometrie descrittive che mi sembravano insormontabili per un liceale classico. Cambiai facoltà e mi iscrissi a lettere e filosofia restando però a Napoli in una meravigliosa casa a Posillipo a picco sul mare che presto condivisi con un valente studente di architettura che divenne per me l'amico ed il sodale di tutta la mia vita a seguire.
Fin da bambino mi dilettavo a disegnare prima,a dipingere dopo, ma nel periodo napoletano diventò la mia principale attività che si ispirava all'Espressionismo tedesco addolcito da Beardsley ed Ertè senza dimenticare la passione infantile per le scenografie diWalt Disney dei grandi film-favole del dopoguerra. Prestai servizio militare in Marina frequentando l'Accademia di Livorno. Mi laureai con tesi di Storia dell'Arte e cominciai il mio girovagare per il Mondo.In particolare un lungo soggiorno a Praga durante la 'Primavera' mi permise di entrare in rapporto con la grande Magia attraverso un Maestro occulto che da allora non mi ha più abbandonato.A Praga mi ero recato anche per vedere dal vivo la struttura di uno stato comunista essendo naturalmente portato umanisticamente ad essere vicino a quelli che dovevano essere i movimenti che promettevano uguaglianza e benessere per tutti.
Dopo gli studi a Napoli ed un periodo di 'Ritorno a Brindisi',come in un libro inglese dell'età edoardiana, mi legai alle tenui ed affascinanti tele dei rapporti e dei legami di famiglia e dei legami sociali che univano la buona società salentina Dopo un breve ritorno a Napoli ed a Praga,conscio della bellezza della Magia decisi di esercitarla in pieno nella città nella quale mi ero definitivamente trasferito: Milano, l'operosa, l'affascinante porta dell'Europa, mi avrebbe permesso di esercitare le mie Arti in un contesto deliziosamente illuministico che, paradossalmente, era ed è quanto di più vicino alla visione 'magica' della vita che era la base della mia esperienza e dottrina.
Qui ancora vivo ed opero.
BB