top of page

LA PRIMAVERA

 

La Primavera si apriva con il compleanno di mia madre, che univa intorno a lei la gioventù di casa, che si ornava di una “livrea” che faceva risplendere gli occhi ai giovanotti e imbelliva e lucidava labbra e capelli delle ragazze. Brindisi, con il suo magnifico  porto, veniva investita da mille venti di tutto il Quadrante; mentre i giardini si riempivano di fiori e di profumi portati dal vento, che faceva gonfiare le  grandi tende del palazzo, aperte per le pulizie di  primavera. Pasqua, solare e squillante di campane, ci portava tutti nella nostra campagna ad assaporare i cibi contadini, distesi in beati dejenuner sur l’herbe. La Primavera si chiudeva con la celebre festa del “cavallo parato” che, ricordando un episodio che aveva portato in città, nel XIII secolo, San Luigi IX di Francia, scampato a una tempesta, si svolgeva con una processione dove l’arcivescovo della città, a cavallo, veniva fatto inginocchiare sul Corso, alla vista del mare, per benedirlo, affinché fornisse abbondanza di pescato. S’inchinavano, il cavallo e l’arcivescovo, proprio davanti alle finestre del nostro  palazzo, tutte imbandite di tappeti multicolori, per ricevere una pioggia di petali di fiori.

 

bottom of page