Gli Amici
- Eleonora Prado
- 28 mar 2015
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Scandivano i passi nella notte silenziosa e le case rimandavano l’eco delle loro parole figure nere stagliate nella incerta luce dei fanali. Li guardavo e la febbre mi lucidava gli occhi e pensavo di amarli così nella notte rotta da rumori lontani dove svolta il passo così fieri ed indifesi nel regno del vento e dei gatti. I miei passi fuggivano dalle loro parole e premevo l’asfalto lucido di solitudine col passo stanco e le labbra chiuse dell’amaro cemento della febbre. Scandivano i passi tra le case dei morti le loro risa rumorose e caute come la persiana chiusa chissà dove. (1958)

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